I dissidenti della Cisl fanno sentire la loro voce
Aggiornamento: 2 giorni fa
Riceviamo e pubblichiamo nell'imminenza dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil.
Oltre cento tra semplici iscritti ed ex dirigenti ai vari livelli di carica nella Cisl, hanno sottoscritto un appello[1] contestando la linea tenuta dalla Cisl sulla Legge di bilancio 2025 e lo rilanciano agli organismi statutari e alle/agli iscritte/i. Tra i sottoscrittori: Savino Pezzotta, già segretario generale Cisl, Sergio Betti e Giovanni Guerisoli, già segretari nazionali Cisl, Gianni Italia e Pierluigi Caprioli, già segretari generali Fim Cisl nazionale, molti già segretari a livello territoriale, regionale e nazionale, componenti di direttivi ai vari livelli, in sostanza un pezzo della storia Cisl – di ieri e di oggi – che si interroga, esprime un dissenso e pone delle domande.
L’appello “Dissentiamo dalla scelta CISL e rivolgiamo un appello” richiama e persegue il fine di fare rivivere nella quotidianità lo storico principio della Cisl: ”Il sindacato sarà dei lavoratori o non sarà”. La legge di bilancio 2025 in discussione al Parlamento è ben lontana dagli obiettivi qualificanti che la Cisl ha indicato nei suoi congressi, e ancor più di quanto sottolineano iscritti e lavoratori indicando la priorità di potenziare (prevenzione – cura - riabilitazione) il Servizio Sanitario Nazionale e il finanziamento della legge per la non autosufficienza, a fianco delle richieste per salvaguardare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione reale, quella del carrello della spesa è più alta di quella delle statistiche e dell’indice IPCA, che non tiene conto dell’inflazione importata, preso a riferimento per la contrattazione, per sostenere le filiere produttive della manifattura, per un’occupazione stabile.
I sottoscrittori di questo appello, sollecitano un franco confronto che coinvolga Rsu, Rsa, Rls e iscritte/i denunciando che oggi mancano le sedi e la volontà politica per farlo. Concludono con un auspicio “…siamo convinti che il vento prima o poi cambierà, intanto prendiamo PAROLA - www.prendereparola.it - e se altri seguiranno si può immaginare un futuro dove le tessere sindacali non siano considerate un numero da far pesare quando si definiscono gli organigrammi, ma soci con “un’anima, un volto e una voce”.
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