Homo homini lupus
Aggiornamento: 24 ott
di Chicca Morone
La scienza contemporanea ha dimostrato che quello che è sempre stato considerato lo spazio vuoto dell’universo non esiste e che questo in realtà è formato da una ragnatela di filamenti energetici che permea e collega tutto.
Così è stata scoperta l’interazione delle radici degli alberi; è stata spiegata la telepatia degli elefanti che comunicano a distanza di sessanta chilometri; è stata codificata la facoltà di trasmettere geneticamente il ricordo di particolari odori associati a sensazioni di pericolo tra i topi… tutto è connesso e soprattutto è chiaro quanto noi siamo immersi in un magma di filamenti, una ragnatela di collegamento universale che oggi può essere definito ologramma quantico, campo universale e – per alcuni – matrice divina, mente di Dio.
Ecco perché informazioni come quelle che in questi giorni ci sono date sul coronavirus sono delle vere e proprie bombe sganciate su una popolazione inerme: le persone con le problematiche più gravi appartengono a quelle categorie già a rischio per qualsiasi tipo di influenza.
“Le emozioni umane producono effetti che sfidano le leggi della fisica convenzionale”.
È necessario accettare il concetto che ciò a cui crediamo si basi sui sentimenti e sulle emozioni che sentiamo in noi, che reputiamo verità: in base a questo non siamo neutri e la nostra verità può differire da quella di chi ci sta vicino esattamente nello stesso momento. A ogni nostro percepire la realtà circostante, quindi, esiste una reazione che ci fa emettere vibrazioni, le quali ovviamente dialogano con il campo magnetico in cui siamo immersi.
È così che nel suonare le crystal bowls (strumenti musicali usati anche nelle terapie vibrazionali per influenzare il dialogo tra le cellule del nostro corpo) è possibile creare uno spazio armonico nel quale interagiscono i corpi sottili delle persone.
Le frequenze derivate dalla percussione di queste ciotole di cristallo di silicio pressato entrano in vibrazione con le emozioni, le percezioni nonché i sentimenti di chi si è avvicinato al processo esperienziale e vi è immerso: viene così creata una nuova formula energetica nell’ambiente, meno influenzata dalle dinamiche negative presenti in ognuno di noi e più legate a un’armonia creata dalla musicalità degli strumenti.
Per ognuno di noi sarebbe importante mantenere in armonia un certo dialogo equilibrato e radicato nel profondo tra cuore e mente. Nel saper mantenere questo stato ottimale, la nostra condizione – principalmente inconscia – produce in noi un’alchimia atta a generare delle onde in grado di interagire perfettamente con l’ambiente circostante e di trasmettere armonia. Con la volontà di esercitarci per raggiungere questo stato, possiamo riconoscere il fluire delle nostre emozioni che dall’emisfero destro del cervello si propagano ovunque.
Possiamo così tenere lontano informazioni allarmistiche ed entrare in empatia con la matrice che crea tutta la realtà non concepibile dalla nostra mente, mente limitata dal legame con la materia cerebrale, ma possiamo diventare così parte integrante di una creatività infinita.
Non so quali siano i motivi per cui avvengono questi episodi atti a innescare nell’individuo paura e senso di impotenza: nel passato le guerre generavano analoghi sentimenti nell’individuo mentre oggi le zone in cui le persone vengono uccise sono ben determinate e non coinvolgono il nostro Paese.
Certo è che incertezza e ansia sono due forze che inducono a rivolgersi all’esterno per avere rassicurazioni e direttive: è come se Eris, la dea della discordia, Acli dea dei veleni e della tristezza si fossero date appuntamento sulla terra per esprimere il meglio di loro stesse e insegnarci a rivolgerci nell’interiorità.
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