Governo Meloni efficiente? Le cifre dicono il contrario
di Rocco Artifoni
Spesso capita che venga approvata una nuova legge, ma di fatto non sia possibile applicarla, poiché mancano i decreti attuativi. In linea di principio le leggi spettano al Parlamento e i decreti attuativi al Governo, attraversi i ministeri competenti.
La Fondazione Open Polis, a circa due anni dall’insediamento del Governo Meloni, ha monitorato lo stato di avanzamento dell’adozione dei decreti attuativi previsti dalle norme. Il risultato, in particolare attraverso il confronto con i tre Governi precedenti, è disastroso.
Nell'arco di due anni, dall’ottobre del 2022 all’ottobre del 2024, le leggi entrate in vigore hanno richiesto l’approvazione di 800 nuovi decreti attuativi. Tuttavia il governo Meloni è riuscito ad approvare soltanto 397 decreti: ne mancano 403 (il 50,4%). A questi si aggiungono i 142 decreti attuativi che mancano all’appello dalla scorsa legislatura. Di questi 97 riguardano norme entrate in vigore quando era in carica il governo Draghi, 35 ereditati dal secondo governo Conte e 10 dal primo.
Nella classifica dei ministeri inadempienti troviamo: al primo posto il ministero dell’Economia e delle finanze (guidato da Giancarlo Giorgetti) con 101 decreti, al secondo posto il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Gilberto Pichetto Frattin) con 61 decreti e al terzo posto il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Matteo Salvini) con 45 decreti. A seguire la presidenza del Consiglio dei ministri (Giorgia Meloni) con 42 decreti e il ministero della Salute (Orazio Schillaci) con 41.
Se consultiamo la classifica dei ministeri ritardatari nell’adozione dei decreti attuativi in percentuale, al primo posto troviamo il ministero degli Affari europei, sud, politiche di coesione, Pnrr (Raffaele Fitto) con una mancanza del 43% (6 decreti su 14). Al secondo posto il ministero dell’ambiente (Gilberto Pichetto Fratin) con il 39% (61 su 158) e al terzo il ministero della disabilità (Alessandra Locatelli) con il 36% (5 su 14).
Il dato che più dimostra l’inefficienza del Governo è il superamento della tempistica stabilita dalle leggi per l’emanazione dei decreti. Infatti, tra i decreti attuativi, che prevedono un termine per la loro adozione, solo il 16% sono stati approvati in tempo. E non è affatto secondario il dato economico: i decreti attuativi ancora non approvati bloccano risorse per 12,8 miliardi di euro.
Nonostante negli ultimi anni si sia cercato di ovviare al problema privilegiando testi di legge auto applicativi, cioè già completi delle disposizioni attuative, la questione delle mancate adozioni dei decreti è ancora molto rilevante.
Secondo Openpolis il fenomeno delle mancate adozioni è in crescita ed è preoccupante. Anche perché a breve il Governo si troverà a dare attuazione alla nuova Legge di bilancio, ovvero l’atto che storicamente prevede il numero più elevato di nuovi decreti attuativi (di media oltre 100).
Gli elettori di norma votano per eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. Altrimenti avrebbe ragione Alberto Moravia che osservava: “Curiosamente, gli elettori non si sentono responsabili per i fallimenti del governo che hanno votato.”
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