Fermiamo le esecuzioni in Iran
Sono 562 i prigionieri, tra cui 20 donne, giustiziati sotto la presidenza di Massoud Pezeshkian
dal mese luglio 2024. Un primato di cui non può essere certamente fiero il neo presidente della Repubblica Islamica che dall’inizio del 2024 ha già registrato più di 850 esecuzioni in Iran.
Martedì 3 dicembre 2024 è stata organizzata la 45esima campagna dei martedì “No alle esecuzioni” in 25 carceri dell’Iran. La campagna, che mira a combattere la disumana pena di morte, afferma che la privazione del diritto alla vita è una violazione della dignità umana. Chiede l'abolizione delle esecuzioni e la fine della violenza e della repressione in Iran.
La Resistenza iraniana chiede alle Nazioni Unite, alle organizzazioni per i diritti umani, alle organizzazioni per i diritti delle donne e ai difensori dei diritti dei bambini di condannare l'escalation delle esecuzioni in Iran, in particolare le esecuzioni di donne e minori, e di adottare misure immediate per porre fine a questa barbarie.
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