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Dalla "Cassetta dei ricordi" un libro sul "Velò" di Torino

La Porta di Vetro
@Francesco Dragone

Nei giorni scorsi è stata inaugurata nella sala di ricevimento del Motovelodromo “Fausto Coppi” di Torino, in corso Casale 144, quartiere Madonna del Pilone, la "Cassetta dei ricordi" (foto a lato @Francesco Dragone), dove si potrà depositare racconti, immagini, cartoline, oggetti d'epoca, materiale della memoria legato alla storia dell'impianto sportivo più antico della città e del Piemonte. La singolare quanto meritoria iniziativa, di cui sono promotori gli editori Graphot e Scritturapura [1], è destinata a sostanziarsi in un volume che sarà presentato a maggio al Salone del Libro.

Prosegue così lo spirito d'iniziativa del "Progetto Motovelodromo: il benessere per tutti. Persone e ambiente al centro", finalizzato all'integrazione sociale e a favorire l’incontro tra generazioni e identità diverse, il senso di comunità, la promozione e diffusione di stili di vita non sedentari. Il progetto è stato avviato nel 2024 da Sport 4 Good srl, società benefit di rigenerazione e gestione del Motovelodromo di Torino in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino.


Un secolo e più di ricordi sono in attesa di comporre il puzzle policromatico e polivalente di un antico luogo sportivi di Torino: il Motovelodromo dedicato alla memoria del Campionissimo. E sarà la storia di tutti e di tanti sport, dalle due ruote al calcio e alla palla ovale, ai combattimenti tra le dodici corde di pugilato e non solo, perché il Motovelodromo ha lasciato nella memoria tracce musicali, classiche, melomani e moderne.

Con la "Cassetta dei ricordi" a chiunque viene offerta l'opportunità di essere protagonista con le proprie emozioni e, suggestioni, con le immagini fissate indelebilmente dalla memoria o con i racconti tramandati di generazione in generazione, dal bianco e nero del 24 luglio 1920, il sabato dell'inaugurazione del Motovelodromo progettato dall’architetto Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana, grande protagonista dell'epoca liberty torinese.

Un avvenimento che La Stampa, mentre il Paese poneva al centro del dibattito politico la penuria di pane e a livello internazionale l'attenzione era puntata sulla fine delle ostilità tra la Russia dei Soviet e la Polonia, ospitava in seconda pagina con un colonnino nelle notizie di sport in cui si sottolineava "la presenza di un pubblico numeroso" per "l'interessante programma" che aveva visto protagonisti il professionista australiano Ohrt e, tra i dilettanti, l'italiano Cavallotti, e per quanto nuovo alle piste, destando "un'ottima impressione", il torinese Guasco".

Le immagini in bianco e nero di un impianto confidenzialmente chiamato “Velò” nel tempo si riempiono delle imprese di Costante Girardengo, Guerra, Binda, Gino Bartali, mentre si allunga l'ombra terribile del conflitto scatenato dal nazismo che fa conoscere a Torino i massicci bombardamenti anglo-americani a partire dal 1942, in uno dei quali il Motovelodromo viene distrutto. Ricostruito, il 31 agosto del 1953 diventa scenario iconografico dei festeggiamenti per la maglia iridata conquistata il giorno prima a Lugano da Fausto Coppi. Poi il degrado seguito da una nuova rinascita con l'intitolazione nel 1990 al Campionissimo di Castellania a trent'anni dalla morte e nel 1994 con la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per gli “edifici di particolare interesse storico” e di “valore documentario”. Oggi, oltre alla storica pista ciclistica di 400 metri riqualificata e all’anello di atletica, il Motovelodromo dispone oggi di 8 campi da padel, 4 campi di beach volley e beach tennis, pump track, bike cave, piscina e si presenta come polo polisportivo all’avanguardia che promuove lo sport come strumento di integrazione e crescita.


Note

[1] Graphot è una casa editrice indipendente torinese da sempre legata al territorio; Scritturapura è una piccola casa editrice indipendente nata a fine 2002 a Villa San Secondo, un paesino tra le colline del Monferrato astigiano.





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