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Dall'incontro di Roma rinnovato impegno di Stellantis per gli stabilimenti italiani

di Gianluca Ficco*


Nell’incontro tenutosi oggi, giovedì 13 giugno, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, abbiamo accolto con grande favore l’impegno esplicitato da Stellantis a proseguire nei prossimi anni con la produzione di motori a Termoli per le auto ibride. Pur essendo stato l’incontro di oggi convocato sugli stabilimenti emiliani, su nostra sollecitazione Stellantis ha toccato anche il tema di Termoli e si è esplicitamente impegnata a produrre per i prossimi anni nello stabilimento molisano i motori benzina per auto ibride, non solo per la Panda ma anche per la futura Fiat 500 che sarà lanciata fra fine 2025 e inizio 2026. È un impegno importante che rassicura sulla continuità della fabbrica per gli anni a venire. Restano in ogni caso da sciogliere i dubbi sulla costruzione della gigafactory, per cui abbiamo chiesto al Governo di fare pressioni insieme a noi su ACC e sulla stessa Stellantis, che della joint venture è il principale azionista e cliente”.

Con l’incontro di oggi consideriamo conclusi gli incontri di natura per così dire istruttoria del tavolo automotive presso il Mimit e confidiamo di essere presto convocati dalla Presidenza del Consiglio, per l’auspicata intesa finale e per il varo di quei provvedimenti che appaiono più urgenti a tutela di lavoratori e imprese su ammortizzatori sociali e costo dell’energia.

Al termine dell’incontro convocato dal Ministro Adolfo Urso a Roma con Stellantis e con la Regione Emilia-Romagna, per quanto concerne gli stabilimenti emiliani di Modena e Cento, si rileva che il piano elaborato da Stellantis per l’Italia presenta alcune lacune che chiediamo di colmare nell’auspicata intesa da raggiungere al tavolo automotive con il Governo. L’impegno espresso anche oggi da parte di Stellantis a dare continuità a tutti gli stabilimenti e a rilanciare il Marchio Maserati deve difatti concretizzarsi in nuove assegnazioni produttive e piani di riorganizzazione trasparenti.

Per la fabbrica di Modena si chiede l’assegnazione di una nuova sportiva Maserati, che si aggiunga alla attuale MC20, nonché la realizzazione del cosiddetto atelier, vale a dire di quella verniciatura personalizzata che è stata già annunciata, ma ancora non implementata. Occorre inoltre valorizzare le competenze del Centro ricerca modenese, per cui abbiamo raggiunto un accordo sindacale che ha scongiurato il rischio di trasferimento del personale. Per quanto concerne invece la fabbrica di Cento, chiediamo chiarezza sulla ipotesi da tempo avanzata di partnership o di cessione ad un soggetto industriale maggiormente specializzato sulle produzioni di motori marini e industriali.

In ogni caso il rilancio dello stabilimento di Modena passa da quello del marchio Maserati, che rappresenta un patrimonio industriale prezioso per l’Italia intera, ma non può prescindere dalle straordinarie competenze accumulate nel tempo nella motor valley emiliana. Speriamo peraltro che Stellantis, nel piano attualmente in gestazione, non limiterà i futuri modelli Maserati alla sola motorizzazione elettrica, ma anche in questo caso punti su piattaforme flessibili in grado di supportare più tipi di motorizzazione. Tutto ciò deve diventare parte dell’auspicata intesa finale, da raggiungere a Palazzo Chigi anche in virtù degli urgenti provvedimenti che dovrebbero essere adottati per restituire competitività alla industria italiana dell’auto.


*Segretario nazionale Uilm-Uil responsabile del settore auto.

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