Conflitto ucraino: situazione sul terreno e prospettive
di Michele Corrado
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno incontrato tra ieri e oggi il presidente ucraino Zelensky. Dai colloqui è emersa la riconferma del sostegno politico ed economico a Kiev. Il Capo dello Stato ha affermato che “l'Italia manterrà un sostegno pieno, inalterato e costante all'Ucraina, perché in gioco non c'è solo il destino di un Paese vittima dell'aggressione russa, ma anche il rispetto delle regole della comunità internazionale e la sicurezza dell'intera Europa". Dal canto suo, Zelensky avrebbe chiesto all'Italia munizioni e sistemi di difesa aerea. Impossibilitato a recarsi a Roma per l'emergenza incendi a Los Angeles, il presidente Usa non ha fatto mancare il suo sostegno dall'altra parte dell'Atlantico, ricordando che negli ultimi mesi Washington ha inviato enormi quantità di risorse militari in Ucraina, oltre ad aver deciso di porre nuove sanzioni alla Russia.
Intanto, il bollettino odierno di guerra registra nuovi attacchi di droni sul territorio russo e la cattura di due soldati nordcoreani nella regione di Kursk. Nel Donbass, l'esercito di Mosca, dopo aver preso il pieno controllo di Kurachove, prosegue la sua penetrazione ed è a meno di tre chilometri da Pokrovsk, città passata dai 60 mila abitanti prima dell'inizio del conflitto a 26 mila per le continue evacuazioni. Ma, seguiamo l'analisi degli ultimi sviluppi.
SITUAZIONE GENERALE
Nelle due aree di operazioni si sono rilevate le seguenti attività:
- Donbass: le Forze russe continuano ad avere atteggiamento offensivo che si è concretizzato in una lenta, ma costante, avanzata che ha consentito l’occupazione di numerosi villaggi. Nonostante perdite significative in truppe ed equipaggiamenti, la spinta offensiva non accenna ad esaurirsi; le Forze ucraine non sembrano in grado di arrestare le Forze russe mediante attività di logoramento. Denunciano costanti perdite ed un atteggiamento difensivo dovuto a mancanza sia di effettivi nella linea di contatto, che di riserve, per svolgere attività offensive di alleggerimento.
- Kursk: le Forze ucraine pare abbiano condotto una attività offensiva significativa con l’impiego di sei Brigate (per un totale di oltre ventimila effettivi), con lo scopo di invertire il trend difensivo delle ultime settimane, cercando l’effetto sorpresa con l’intento di rioccupare territori precedentemente perduti; le Forze russe, dopo un primo momento di confusione, pare siano riuscite ad arginare la progressione offensiva ucraina, accusando perdite anche nel contingente Nord koreano. Allo stato attuale, pare sia di nuovo in atto un periodo di stasi operativa, viste anche le condizioni invernali dell’area di operazioni.
ASPETTI DI RILIEVO
Si ha notizia che la Brigata ucraina “Anna di Kiev”, in addestramento in territorio francese, forte di circa 4500 effettivi, al termine del periodo di preparazione sia rientrata in Ucraina. Una volta assemblata per l’impiego in operazioni si è constatata la diserzione di 1400 effettivi. È questo un episodio altamente significativo per l’andamento delle operazioni da parte delle Forze ucraine in quanto:
- è inconcepibile che una unità di livello Brigata, addestrata per mesi da uno dei migliori eserciti a livello globale, possa praticamente sfaldarsi perdendo il trenta percento per diserzione una volta rientrata in patria;
- ciò sta a significare che la fiducia sulle capacità militari del Paese è terminata e si pensa soltanto a ridurre i rischi personali;
- una Brigata di quel tipo, al 65 per cento di effettivi è di fatto inutilizzabile; tutte le risorse che i francesi vi hanno dedicato (si parla di circa 1400 addestratori) sono andate praticamente perdute.
POSSIBILI PREVISIONI
Allo stato attuale è possibile dedurre che:
- i russi non dispongono di Forze adeguate per imprimere una maggiore velocità di progressione agli sforzi offensivi in atto nel Donbass e contestualmente sono al limite delle loro possibilità per il contenimento della sorpresa tattica effettuata dagli ucraini nel Kursk;
- gli ucraini non dispongono di Forze adeguate ad esprimere attività di logoramento difensive che possano “spegnere” la lenta ma inesorabile avanzata dei russi nel Donbass; mentre cercano in qualsiasi modo di mantenere aree occupate nel Kursk.
Si tratta quindi di un Teatro di operazioni votato ad attività di continuo logoramento che si condurranno fino al collasso per sfinimento morale di uno dei due contendenti; allo stato attuale l’Ucraina pare destinata a non poter invertire il corso delle operazioni, vista la cronica carenza di effettivi e la perdita di fiducia nelle proprie possibilità da parte delle sue Forze combattenti.
Si sottolinea che le informazioni ed i relativi commenti sono tratti esclusivamente da fonti aperte. L’attendibilità di tali fonti non può essere certificata. Viene applicata, per quanto possibile, la Dottrina Nato per la comprensione degli eventi. Non si hanno a disposizione notizie di dettaglio sulla dislocazione, entità reale, natura ed atteggiamento delle unità sia russe, che ucraine operanti sul terreno. Tali dati sono, ovviamente, tutti classificati ed oggetto di attività di continua intelligence da parte degli opposti schieramenti.
È un po’ come cercare di orientarsi di notte in mezzo alla nebbia, non è possibile essere certi di quello che si ritiene di vedere. Nulla è più complesso che orientarsi all’interno di un Teatro di operazioni rimanendo esterni e disponendo solo di notizie di rimando. Questo va sempre tenuto conto in ogni tipo di conflitto armato ed in questo in particolare, dove una delle attività fondamentali di entrambi i contendenti è la contro-informazione associata anche a molteplici espressioni di guerra ibrida.
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