“Chiediamo a Stellantis di completare il piano industriale”
di Rocco Palombella|
Alla vigilia dal confronto di domani, giovedì 31 marzo, a Torino tra Stellantis e organizzazioni sindacali, che segue quello avvenuto lunedì pomeriggio tra multinazionale e Istituzioni locali (Regione Piemonte e Comune di Torino), il segretario generale della Uil interviene sui problemi del settore auto.
Forti degli accordi già siglati e degli impegni già acquisiti, domani chiederemo all’amministratore di Stellantis, Carlos Tavares, l’impegno a completare il piano industriale della società in Italia. La questione, prioritaria, esige risposte chiare e non è procrastinabile sine die. Ed è ciò che ci restituisce la realtà dei fatti di cui sono a conoscenza i lavoratori. Numerosi stabilimenti sono prossimi a effettuare lanci di prodotto, come Pomigliano e Cassino, o hanno ricevuto una assegnazione di lungo periodo suggellata da intese sindacali, come Melfi e Mirafiori, mentre in altri ancora sono annunciati corposi investimenti, come Termoli.
Occorre dunque l’impegno di Tavares a ultimare le assegnazioni produttive per tutti i siti produttivi, a delineare i prossimi passi da compiere insieme per salvaguardare fabbriche, enti di staff e di ricerca italiani, per completare l’integrazione fra FCA e PSA e per accompagnare la transizione verso l’elettrico.
La Uilm ha iniziato a esaminare i temi del prossimo rinnovo del Contratto specifico di lavoro, in scadenza al 31 dicembre 2022, a iniziare dalla esigenza di aggiornare e rafforzare il sistema premiale e di salvaguardare il potere di acquisto, ma la discussione proseguirà nei prossimi mesi nel dialogo e nel confronto con le altre organizzazioni.
Sappiamo che il futuro della industria italiana è pieno di difficoltà e di pericoli, per cui non sono consentite distrazioni e il governo Draghi ne ha piena consapevolezza, a cominciare dalla crisi degli approvvigionamenti (sull’argomento abbiamo rivendichiamo l’istituzione di una Agenzia degli approvvigionamenti), ma a maggior ragione dobbiamo cercare di fare sistema sindacato, istituzioni e imprese, per tutelare sia l’occupazione, sia le condizioni di lavoro.
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