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La Porta di Vetro

"Centro destra insensibile sulla situazione nelle carceri", denuncia Pd in Regione


"I suicidi all’interno degli istituti penitenziari solo nel 2024 sono 86 in tutta Italia e 6 in Piemonte e l’anno non è ancora finito". La sottolineatura sulla ennesima e tragica emergenza, che fa di questo 2024 un annus horribilis per il nostro sistema carcerario, arriva dal Consiglio regionale del Piemonte, dove il gruppo del Partito democratico denuncia la "bocciatura" della maggioranza di centro destra di un ordine del giorno presentato per affrontare la grave situazione di sovraffollamento e di disagio all’interno delle carceri piemontesi. Da parte dei consiglieri dem Nadia Conticelli e Domenico Rossi, firmatari del documento, l'ordine del giorno chiedeva una idonea dotazione di organico, per ricostruire la Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino - costruito nel 1978, dopo essere stato oggetto di un attentato dinamitardo da parte del gruppo terroristico "Prima linea" - sbloccare le misure alternative nei casi previsti dalla legge, rafforzare il sistema sanitario all’interno degli istituti e istituire un Osservatorio regionale" .

"A oltre un mese di distanza dalla discussione in aula della relazione del Garante - osservano i due consiglieri - per le persone sottoposte a misure ristrettive e dal consiglio aperto sulle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria oggi è approdato finalmente in aula il nostro ordine del giorno sulla situazione delle istituzioni carcerarie piemontesi, nel completo disinteresse della maggioranza di centro destra".

Un silenzio singolare, aggiungono Conticelli e Rossi, che si scontra platealmente con la dura realtà che emerge dai penitenziari italiani, dove soltanto il 4 dicembre scorso si è suicidato, impiccandosi nel repartino clinico del carcere di Marassi a Genova, Amir Dhouiou, 21 anni, detenuto per furto e resistenza a pubblico ufficiale. Come ha raccontato ieri l'altro il quotidiano cattolico Avvenire, nell'indifferenza della maggior parte dell'informazione, il giovane di origine maghrebina aveva tentato già in passato il gesto estremo. Infatti, aveva commesso atti di autolesionismo ed era considerato un soggetto fragile. Anche il giudice, ha raccontato Avvenire, quando il ragazzo si era presentato in tribunale, aveva sottolineato il pericolo che poteva rappresentare per sé e per gli altri. Di qui la decisione di non collocarlo in una sezione comune, ma nel centro clinico. Inutilmente.[1]

Nonostante queste recenti circostanze, affermano i consiglieri dem, la maggioranza di centro destra non ha mostrato alcuna sensibilità, rifuggendo da qualunque intervento, cui si sono "sommate" continue pause e interruzioni, infine la mancata approvazione. Dura la conclusione di Conticelli e Rossi, secondo cui "la situazione degli istituti penitenziari per la destra è solo materia di propaganda", così come la pseudo solidarietà nei confronti della polizia penitenziaria che resta vuota retorica in assenza di impegni concreti sullo sfondo di una situazione esplosiva e di forte disagio che si riversa tanto sulle persone in detenzione quanto sui i lavoratori.


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