Capitalismo senza produzione. Oscar a Stellantis, stella sempre più cadente... in Italia
di Dunia Astrologo
Il settore automotive è in grande fermento e tutti i produttori del mondo stanno affrontando la transizione verso l’auto elettrica e il superamento, comunque realizzato, del motore ad alimentazione endotermica. Come sappiamo, la produzione e le vendite di questo tipo di vetture sono ancora contenute: i dati del 2022 indicano che su 62 milioni di auto prodotte a livello mondiale, quelle elettriche rappresentano solo il 17% (10,5 milioni di auto). In Europa sono 2,6 milioni (su 12 milioni totali); in Italia si è a circa 50.000 su 473mila[1]. Il mercato italiano dell’auto è in generale asfittico, lo scorso anno ha avuto un rallentamento: ora è in recupero, ma non risale ancora ai livelli pre-pandemia[2]. E per quanto riguarda la produzione di auto elettriche gli impedimenti allo sviluppo sono principalmente dovuti, oltre al costo dei prodotti e alla forse non troppo solida coscienza ecologica degli italiani, all’ancora insufficiente diffusione delle colonnine di ricarica sul territorio e la bassa incidenza di incentivi sia per i consumatori che per i produttori.
Lo stabilimento Mirafiori senza futuro?
In questo scenario, che per l’Italia è a dir poco preoccupante, si inserisce la strategia industriale di Stellantis, che sembra fatta apposta per ingenerare dubbi e incertezza. Le comunicazioni ufficiali dell’azienda franco-statunitense-italiana riportate dai media la accreditano per una produzione complessiva di auto che dovrebbe toccare 1 milione di unità l’anno prossimo, ma attualmente non si arriva nemmeno alla metà. La situazione più preoccupante riguarda proprio l’area torinese, in particolare lo stabilimento di Mirafiori, dove la produzione è ridotta a meno di 90.000 auto e gli addetti calano sempre di più: oggi non arrivano a 12.000, il 38% in meno rispetto al 2014, e certo ci dobbiamo dimenticare del passato (fine anni ’90) quando circa 30.000 lavoratori vi producevano quasi 500.000 vetture[3].
È purtroppo un trend iniziato già dalla grande crisi di Fiat all’inizio di questo secolo e che non si è più arrestato, travolgendo nella caduta anche tutto il comparto dell’indotto, dove oggi si assiste alla chiusura di centinaia di aziende e alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.
La transizione ecologica che Stellantis dichiara di abbracciare al momento non sembra proprio ridare fiato al pezzo più importante dell’industria torinese e piemontese. È di queste settimane l’annuncio della fermata della produzione di 500 elettrica, che proprio a Mirafiori è iniziata, e che doveva essere il cavallo di battaglia dell’attività dello stabilimento[4]. Chiedo al segretario provinciale della Fiom-Cgil, Edi Lazzi, di aiutarmi a capire cosa sta succedendo. Mi conferma che la produzione della piccola elettrica, ma anche della Maserati, è stata sospesa e gli addetti sono in cassa integrazione. Inoltre è in atto da mesi un programma di prepensionamenti che, se pur a rilento, sta svuotando le linee di produzione. Tuttavia - gli chiedo - verranno assunti ben 10.000 nuovi addetti nel Green Campus, come annunciato da Stellantis in pompa magna[5], e ripreso con enfasi dai principali media ed accolto positivamente anche da parte del mondo sindacale, come si legge in un comunicato stampa recente della Uilm-Uil.
"Dare forward 2030", ma non in Italia, così sembra
Lazzi mi spiega che le cose non stanno proprio così: questo progetto in realtà si basa sul restyling e la ristrutturazione in ottica ecosostenibile della palazzina uffici di Mirafiori, dove andranno a lavorare tecnici, ricercatori, funzionari e impiegati che già lavorano in questo territorio, tra questi anche tutti i circa 450 addetti attuali del Centro Ricerche Fiat; che siano in tutto 10.000 si vedrà, ma certamente non si tratterà di nuove assunzioni. Così come non si tratta di nuove assunzioni nel Battery Technology Center, che a detta dell’azienda stessa assorbirà un centinaio di tecnici super-skilled[6] già impiegati a Mirafiori per realizzare stress test sulle batterie da installare sulle sue vetture.
E quante saranno le persone assorbite dalla nuova business unit dedicata all’economia circolare, e quale la sua esatta funzione? Secondo il sindacalista, al di là delle belle parole dell’azienda[7] qui si smonteranno motori di auto endotermiche e si recupereranno tutti i componenti riutilizzabili e rivendibili: innovazione 0, nuova occupazione 0. Resteranno il reparto carrozzerie, svuotato di un terzo dei dipendenti, e quello piuttosto modesto, in cui si producono i cambi delle auto ibride.
E dire che ci sarebbero interessanti opportunità di business nel campo del recupero delle batterie esauste, un settore pronto a partire e assai promettente per chi abbia il coraggio di investire ora negli impianti necessari, che andranno a regime ovviamente quando le batterie elettriche “esauste” saranno in numero sufficiente. Il recupero delle terre rare e dei vari materiali di cui sono oggi composte produrrebbe ricavi consistenti[8], e in ogni caso la Battery Law votata dalla UE l’anno scorso prevede che il 50% del litio e il 90 % del nichel e del cobalto delle batterie in commercio debbano essere recuperati dai produttori a partire dal ‘27.[9] Non sembra che al momento Stellantis nel suo ambizioso programma “Dare forward 2030” (come dire “osare avanti”) osi tanto. C’è anzi il sospetto, convengo con Edi Lazzi, che complessivamente Stellantis, che investe in Francia, in Algeria, negli USA, stia pian piano smantellando quello che fu il settore automotive sia qui, a Torino, che nel resto d’Italia. E poiché la politica industriale è un ambito di cui l’attuale governo (ma, e quelli precedenti?) sembra ignorare l’esistenza, ché anzi sembra addirittura opporsi per principio a tutto ciò che sa di sostenibilità, innovazione e progresso tecnico, auto elettrica compresa, nulla e nessuno - tranne una parte del mondo sindacale, non ancora del tutto unito neanche in questa battaglia - si opporrà alla deriva e alla progressiva scomparsa di quello che fu uno degli assi portanti dello sviluppo economico del nostro paese.
Note
[1] I dati sono difficili da confrontare: alcune fonti parlano di auto prodotte, altre di auto immatricolate; alcune parlano di full electric (plug-in), altre includono nel calcolo le ibride. Comunque quel che segue è un elenco di siti densi di dati e informazioni interessanti https://it.motor1.com/news/671591/classifica-produzione-auto-europa-italia/ https://www.qualenergia.it/articoli/auto-elettriche-altro-boom-globale-vendite-2023/ https://www.infrajournal.com/it/w/riciclo-batterie-auto-elettriche?gclid=CjwKCAjw-KipBhBtEiwAWjgwrFAK1sHqCwPBDj6Bj7VLhpGnarlhq3tFNiqrbnGKpWQTz7iFtgfUABoCH3oQAvD_BwE https://www.iea.org/reports/global-ev-outlook-2023/trends-in-electric-light-duty-vehicles [2] https://www.anfia.it/it/automobile-in-cifre/statistiche-italia/produzione-nazionale [3] https://www.media.stellantis.com/it-it/fiat/press/record-a-mirafiori-25-milioni-di-auto-prodotte. Un calcolo banale ci dice anche che nonostante il crescente livello di automazione e digitalizzazione della produzione, la produttività del lavoro per unità di prodotto sembra essere calata di quasi il 30%. E questo è riferibile alla quantità di tempo di NON lavoro coperto da Cassa Integrazione, che va avanti ormai da anni [4] https://www.lastampa.it/torino/2023/01/28/news/auto_500_elettrica_usa_mirafiori-12609400/ [5] “Il grEEn-campus è un luogo di scambio e condivisione di idee che promuove la creatività e l’efficienza e che crea un ambiente di lavoro estremamente ambito. Questo programma di trasformazione supporta l’obiettivo di Stellantis di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2038, delineato nel piano strategico Dare Forward 2030.” si legge qui https://www.stellantis.com/it/news/comunicati-stampa/2023/july/stellantis-investe-nel-nuovo-green-campus-di-mirafiori-in-italia [6] https://www.stellantis.com/en/news/press-releases/2023/september/stellantis-celebrates-opening-of-its-first-battery-technology-center-in-italy [7] onestamente qui davvero se ne sprecano parecchie! https://www.stellantis.com/it/news/comunicati-stampa/2022/ottobre/stellantis-promuove-il-suo-modello-di-economia-circolare-con-una-business-unit-dedicata-per-dare-impulso-a-una-nuova-era-di-produzione-e-consumi-sostenibili [8] https://www.infrajournal.com/it/w/riciclo-batterie-auto-elettriche?gclid=CjwKCAjw-KipBhBtEiwAWjgwrFAK1sHqCwPBDj6Bj7VLhpGnarlhq3tFNiqrbnGKpWQTz7iFtgfUABoCH3oQAvD_BwE [9] ibid.
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