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Aspettando i Riti di Penitenza a Guardia Sanframondi

Aggiornamento: 17 ago

di Ivano Barbiero


Sette anni fa erano arrivati 90mila spettatori; quest’anno se ne prevedono molti di più. La maggior parte era venuta e verrà per vedere il sangue scorrere abbondantemente e sarà ampiamente accontentata. Non solo, ci saranno però migliaia di emigrati da questo piccolo paese, dall’Australia, dal Canada, dal Venezuela, dagli States e dal Brasile, che torneranno nella terra dei padri, spesso proprio per sciogliere un voto segreto, ma anche per dimostrare un saldo e incrollabile vincolo di appartenenza ad una antichissima manifestazione.


Primo giorno, lunedì prossimo

L’appuntamento è dunque dal 19 al 25 di agosto, a Guardia Sanframondi, nel Beneventano, dove sono previsti i Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta. Una festa con oltre duemila figuranti che ha origini antichissime: secondo alcuni deriverebbe da culti pagani precristiani verso divinità agresti. Altri ancora le datano successivamente al Concilio di Trento quando nel fervore della Controriforma, i Gesuiti e altri Ordini Religiosi organizzarono le “missioni” in numerosissimi centri d’Italia e d’Europa. Alcuni storici si rifanno al Medioevo, quando nel 1260 Raniero Fasani partì da Perugia in processione con dei disciplinati o disciplini portandoli in tutta Europa. Si trattava di un movimento penitenziale che praticava la flagellazione con una frusta chiamata disciplina o flagello. Una penitenza si svolgeva in pubblico in determinate circostanze e nell’ambito di norme ben precise. In estrema sintesi, una nuova religiosità che nasceva spontaneamente e si diffondeva in larga misura dove maggiore era il disagio materiale e spirituale dando luogo a movimenti religiosi spesso ai limiti dell’eresia. Ed è appunto l’autoflagellazione il momento clou di questi Riti Settennali di Penitenza dell’Assunta, che si svolgono a partire dal lunedì successivo al giorno di Ferragosto.


I cortei dei misteri nei quattro rioni

Durante la settimana dei Riti, i quattro rioni di questo piccolo comune di 4600 abitanti (Croce, Chiesa di San Rocco - Portella, Chiesa di San Sebastiano - Fontanella, Chiesa di San Leonardo - Piazza, Chiesa dell’Annunciata, Ave Gratia Piena) si alternano nei cortei dei misteri, vere e proprie scene raffiguranti episodi dell’antico e del nuovo Testamento, oppure episodi di vita di Santi o dei principi morali. Ogni rione ne rappresenta alcuni e ognuno ha un proprio coro che durante il corteo canta degli inni alla Vergine Maria.

Il sabato avviene l’apertura della lastra della nicchia dov’è custodita l’antica statua lignea della Madonna Assunta, nel Santuario omonimo. Prima vi è la processione di penitenza del clero e delle associazioni cattoliche, precedute da una croce nuda. Dal 1960 questa processione è presieduta dal Vescovo Diocesano, che però vi partecipa in nigris, ovvero senza insegne episcopali.


Quest’anno, domenica 25 agosto, si svolgerà infine la processione generale, guidata dal Vescovo e dal Parroco con la partecipazione del clero, dei misteri dei quattro rioni e della popolazione. In questa circostanza la statua della Madonna viene portata per le strade del paese, arricchita dagli ori e dagli ex voto offerti dai fedeli nel corso dei secoli. La scultura lignea viene scortata dai sacerdoti sino alla porta del Santuario. Viene poi portata per le vie di Guardia Sanframondi dai cittadini che si sono proposti. Ed è a questo punto che entrano in scena i battenti e i flagellanti, uomini incappucciati di bianco che si percuotono ripetutamente il petto con delle spugne appuntite o si flagellano la schiena con la disciplina. Sono cittadini, incappucciati, del Rione Croce, definito anche San Girolamo Penitente, che si sono proposti per questo “supplizio”. E quando il sangue fuoriesce dalle loro ferite, molti vi versano sopra del vino perché ritenuto una sorta di disinfettante naturale. I battenti e i flagellanti si allontaneranno, singolarmente, per i vicoli del centro storico, dopo l’incontro con la Madonna in piazza e si ritroveranno, sempre singolarmente, in via Fontanella per immettersi nel corteo processionale.

La processione dei campanelli

Occorre precisare che già domenica 2 giugno, al termine della messa delle 8,30, c’era stata una prima processione dei campanelli. Il corteo, partito dal Santuario dell’Assunta, aveva percorso le strade del Rione Croce per radunare la popolazione ed invitare i singoli fedeli ad una preparazione sempre più intensa nell’imminenza delle celebrazioni settennali. Nelle domeniche successive i campanelli hanno invece percorso le strade del Rione Portello (9 giugno) del Rione Fontanella (16 giugno) e del Rione Piazza (23 giugno).

Riti simili a questi si svolgono anche in alcuni paesi limitrofi: a cominciare da San Lorenzo Maggiore con la processione del Venerdì Santo, con i Battenti a sangue. L’autoflagellazione in pubblico è praticata poi in occasione delle processioni dei Vattienti a Nocera Torinese nel Catanzarese, dei Battenti a Verbicaro in provincia di Cosenza, e dei Battenti a San Lorenzo Maggiore nel Beneventano.

In Spagna l’autoflagellazione compare tuttora in determinate festività, mentre negli ultimi tempi è diventata molto popolare nelle Filippine. Qui i flagellanti oltre che frustarsi portano anche croci di legno e strisciano sul terreno ruvido. Ma in questo caso non è sempre un atto di penitenza; a volte può essere un’espressione di gratitudine per i favori ottenuti o per onorare delle promesse.

La flagellazione era una pratica religiosa piuttosto diffusa in molte religioni del mondo antico; come, per esempio, il culto egizio di Iside oppure i misteri dionisiaci. Anche durante le feste romane dei lupercalia si usava fustigare le donne per favorire la fertilità.

Tornando invece a Guardia Sanframondi, se assisterete al rito dei Battenti durante una giornata di gran caldo, sappiate che in seguito, oltre alle scene che avrete visto, per almeno un paio di giorni, vi resterà nella narici un odore strano e forte di sangue, sudore e vino.

 


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