top of page

Andrea Orlando in Piemonte: il Pd prepara una conferenza nazionale per il lavoro

di Rosanna Caraci


L’ex ministro del lavoro e responsabile del PD nazionale per le politiche del lavoro Andrea Orlando è stato oggi in Piemonte per il “Viaggio del Partito democratico nell’Italia che produce e che lavora”: è la nuova tappa di un percorso dedicato all’ascolto delle voci delle eccellenze industriali e le preoccupazioni delle tante realtà in crisi alle quali in Piemonte le risposte della Giunta Cirio non sono convincenti, anche per l'aggravarsi delle incertezze internazionali e le conseguenze della guerra commerciale propiziata da Donald Trump con l'aumento dei dazi.

Nella mattinata di oggi, 14 aprile, Andrea Orlando ha incontrato realtà produttive tra loro molto diverse e per questo in grado di offrire una visione d’insieme della situazione economica e produttiva del territorio. Il tour è iniziato nella Granda con un sopralluogo nell’azienda agricola di Borgo San Dalmazzo, proseguita con l’incontro con le RSU della "Lear", multinazionale americana fabbrica di sedili per l’automotiv e di aziende dell’indotto che si riferisce principalmente al gruppo Stellantis.

Nel pomeriggio visita a una realtà virtuosa, la "Samec Automotive service" di Cascine Vica e, a seguire, nella sede del Partito democratico di via Coppino, dove Orlando ha incontrato le rappresentanze sindacali confederali per ottenere un report puntuale sulle situazioni di crisi in atto, sui tavoli aperti dalle istituzioni e sull’attualità del tessuto occupazionale; successivamente, l’ex ministro si è confrontato con le associazioni datoriali e di categoria. L’obiettivo è quello di  definire le proposte del Pd per una nuova stagione di rilancio della manifattura e dell’industria del Paese in vista di una conferenza nazionale prevista tra giugno e luglio dell'anno.

Il disimpegno della giunta Cirio, secondo il Pd, sono state enumerate da Domenico Rossi, segretario regionale del Partito democratico del Piemonte e consigliere regionale ("a distanza di poco meno di un anno dal suo insediamento non abbiamo nessun provvedimento che provi una visione di rilancio per il Piemonte") e da Nadia Conticelli, presidente regionale del partito, ("il Piemonte è una regione che prova a difendersi con coraggio, ma che avrebbe bisogno della giusta spinta propulsiva. E lo dimostra la crisi dell’indotto automotive legato a Stellantis"), concordi nel denunciare "l'assenza di una visione complessiva, essenziale per sostenere le nuove sfide che riguardano il lavoro e lo sviluppo". Di qui, un Piemonte a due velocità: quello che subisce la crisi e finisce per delocalizzare e dismettere, e quello che con coraggio resiste e investe, animato da sogni che diventano progetti e concreto sviluppo.

C’è dunque una parte di industria che paga uno scotto pesantissimo anche in termini di visibilità, in quanto se molta attenzione si dà a Stellantis, molta meno ne riceve chi con il grande marchio lavora. Per ogni posto perso in Stellantis, l’indotto ne perde almeno tre. Emblematica la storia della Lear Corporation che sopravvive con un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria in deroga per area di crisi complessa, in scadenza alla fine dell'anno.


La conseguenza si traduce in 380 lavoratori dell’impianto di Grugliasco in cassa integrazione fino a fine anno, mancanza di commesse, sindacati sul piede di guerra, tavoli di crisi al ministero, lo spettro della chiusura e del futuro per 380 famiglie. La produzione aziendale è crollata del 92,8% tra fine 2023 e inizio 2024, con la cessazione di tre commesse Maserati.​  E’ stato avviato un piano di ricollocamento volontario con percorsi formativi, coinvolgendo 151 lavoratori e ci sono stati contatti con potenziali investitori per la reindustrializzazione del sito, ma senza manifestazioni d’interesse concrete fino ad ottobre 2024. Ad oggi, nessun acquirente sembra bussare alle porte. I lavoratori provengono principalmente da Grugliasco e comuni limitrofi, tra cui Nichelino, Moncalieri, Orbassano, Piossasco, Rivoli, Cascine Vica e Torino. Il 45% dei dipendenti Lear appartiene a famiglie monoreddito. Il 30 % è costituito da donne. Il 75% degli operai Lear ha ridotto le capacità di spesa. Il 36% soffre di ansia e depressione, il 40% ha ridotto la partecipazione alla vita sociale. Sono i dati emersi dalla ricerca "Valutazione dell'impatto sociale determinato dalla possibile chiusura di due stabilimenti sul territorio piemontese", realizzata dal Cevis  e finanziato dalla Camera di Commercio di Torino.

Secondo Andrea Orlando, “occorre una strategia di insieme per fronteggiare non solo il progressivo disimpegno di Stellantis, nonostante le numerose rassicurazioni, ma anche le ricadute sull'indotto”.

In questo quadro serve  la politica, quella che si mette al servizio del territorio e guarda lontano, con la volontà di creare una visione alternativa indispensabile.

Comments


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page