All'Archivio di Stato di Torino la mostra sulle Migrazioni del Museo "Arnaldo Tazzetti"
Aggiornamento: 12 ott
Proseguirà fino al 28 ottobre, nello spazio sala eventi dell'Archivio di Stato di Torino (piazzetta Carlo Mollino), la mostra fotografica itinerante Memoria e Accoglienza, organizzata dal Museo Civico Alpino Arnaldo Tazzetti di Usseglio. "Discesa" dalle valli, dopo la permanenza iniziale estiva a Usseglio e a Lemie, in val di Viù,[1] la mostra, anche celebrativa dei vent'anni di attività del Museo Tazzetti, è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato scorso, 28 settembre, con il prologo del Coro Stellina di Viù diretto da Vittorio Guerci, destando molta curiosità tra i presenti per l'affondo fotografico che narra la nostra (Otto-Novecento) e altrui (in tempi recenti) migrazione.
Al fondo dell'ingresso della mostra, i visitatori potranno ammirare la scultura Grano nuovo, opera dell'artista Gabriele Garbolino Rù, docente dell'Accademia di Belle Arti a Torino. La scultura, in bronzo e in acciaio, dà visibilità ai temi dell'emigrazione, dell’accoglienza e dell’integrazione attraverso alcune parole in italiano, inglese, ebraico e arabo che ricordano, appunto, le ragioni e le speranze di chi – per sfuggire alla miseria, alla guerra, alle persecuzioni – abbandona la propria terra e si stacca dai propri affetti per cercare aiuto, solidarietà, nuove opportunità.
Sono parole incise sul basamento, lette o scritte da una bimba accovacciata, simbolo di speranza nel futuro, simbolo dell'innocenza rivolta alla nostre sensibilità e, per un altro verso, cariche di responsabilità verso le società occidentali che in un modo o nell'altro continuano a condizionare lo sviluppo del Terzo e Quarto mondo.
Note
Commentaires